La notizia: L’Italia ha aderito alla cordata di Paesi europei, capitanati da Cipro e comprendenti Grecia, Francia, Svizzera e Spagna, che ha candidato la “Tecnica dei muretti a secco” come patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Sul territorio italiano sono diverse le comunità emblematiche, anche se non esclusive, legate alla tecnica dei muretti a secco. Tra queste, le colture agricole nelle Cinque Terre, quelle in Costiera Amalfitana, Pantelleria, ed in Puglia il Salento e la Valle d’Itria.
Dove: Cipro, Grecia, Italia, Francia, Svizzera, Spagna
Notizia del : Aprile 2017
Segnalata da: Alberto
Fonte: Ansa, la Repubblica
Commento: :da “la Repubblica”: “Il sì italiano alla candidatura è teso a salvare i terrazzamenti e le millenarie barriere di divisione che segnano il profilo naturale del Paese: in Liguria e nel Salento, lungo la costiera di Amalfi e sull’Etna, a Pantelleria e in Toscana, su tutto l’arco alpino e nel cuore dell’Appennino. Questo tesoro sembrava consegnato alla rovina e alla nostalgia. Contadini, architetti, imprenditori, scienziati e promotori del turismo, lo rilanciano in tutto il mondo quale modello avanzato di uno sviluppo nuovo, capace di generare lavoro e ricchezza senza consumare la natura. La commissione Unesco visiterà i muretti a secco italiani fino all’anno prossimo, la decisione di accoglierli tra i beni essenziali della civiltà è fissata per il 2019.”
Il 26 maggio 2016 avevamo pubblicato un articolo su“Una scuola per la ricostruzione dei muretti a secco nelle 5 Terre”.
A quanto pare l’esperienza non è isolata. Sono ora migliaia i giovani, donne comprese, che si innamorano dei muretti naturali in pietra, alzati senza malte e senza cemento, e chiedono di imparare a restaurarli.
“Nel resto d’Europa il titolo di “maestro di muri e pavimenti in pietra” è già riconosciuto. In Italia la prima scuola è stata aperta presso l’Enaip di Villazzano, in Trentino, e dopo due anni di corsi ha appena diplomato i primi 18 artigiani specializzati.”
per approfondimenti: