l’informazione:
Intervengono su segnalazione dei cittadini e anche dei vigili: “La nostra è una provocazione, se si vuole si può risolvere il problema”. Girano le strade, adesso anche su richiesta. Le segnalazioni arrivano dai residenti ma anche dei vigili urbani. Di giorno e di notte. Raggiungono ogni angolo della città con paletta e bitume per riparare crepe e voragini dell’asfalto. Sono gli angeli delle buche, i volontari dell’associazione «Tappami», che per spirito civico ha messo in piedi un pronto intervento lì dove il Comune non arriva. Presto i volontari, che per adesso coprono solo il territorio di Roma, potrebbero spingersi oltre i confini della città.
dove: Roma
notizia del: 10 maggio 2017
fonte: trasmissione “Quante storie” su Rai 3 alle 12,45,10 maggio
segnalata da: Gianni
commento: i cittadini si mobilitano per dare una mano a risolvere annosi e irrisolti problemi di quotidiana vita cittadina. E’ la storia della associazione “Tappami” a Roma, che ha ormai messo a segno numerosissimi interventi di ripristino del manto stradale e in genere relativi al decoro urbano. Di per sè non sarebbe una buona notizia: ma come, con le tasse che paghiamo, possibile che l’Amministrazione pubblica non riesca a far fronte a questi problemi elementari? La buona notizia, se vogliamo, sta nel fatto che cittadini comuni si diano da fare, stufi dei ritardi e della finta burocrazia che blocca sempre tutto, mossi evidentemente dal fatto di non poterne più di vedere problemi da poco non risolti per una perversa catena di inazioni o peggio. Speriamo che iniziative di questo genere si moltiplichino in ogni città, cambino la mentalità di chi aspetta che sia sempre qualcun altro a intervenire (anche se sarebbe giusto che così fosse) o peggio di chi irride chi si dà da fare (quasi che chi si dà da fare sia “fesso”, meno “furbo”) , stufo di vivere in un ambiente degradato che non merita e sopporta più, e stimolino le amministrazioni a vergognarsi e a intervenire, pena il venir squalificate agli occhi dei cittadini.
Per approfondimento, link a:
https://www.facebook.com/Tappami/videos/vb.621553611319225/883474611793789/?type=2&theater
https://www.facebook.com/pg/Tappami/about/?ref=page_internal
Trovo TAPPAMI una lodevole iniziativa di comuni cittadini.
A proposito del fare mi è sempre piaciuta un’espressione piemontese: “facciamo che fare” .
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Sono anch’io perplesso, come Gianni, sul valore di questa notizia. Non è una novità per nessuno che da tempo la buona volontà dei cittadini funga da supplenza alle mancanze della pubblica amministrazione. Conoscono tutti, anche per esperienza diretta, quanti rotoli di carta igienica ed altro vengono abitualmente forniti dai genitori alle scuole dei loro figli e quante volte i malati, abbandonati nelle corsi di ospedali, sono dotati di lenzuola e coperte dai loro parenti. Mi vengono in mente racconti raccolti in Paesi disastrati del Terzo Mondo, dove gli ospedali non forniscono nemmeno le medicine ai pazienti, che devono procurarsele da sé. Abituarsi, anche presso il nostro Paese più “sviluppato”, a fare a meno della mano pubblica, surrogando con il volontariato a lacune così evidenti dell’amministrazione dello Stato, può portare ad un rilassamento dell’attenzione del cittadino nei confronti dello Stato e di ciò che è doveroso attendersi anche per adempimenti così elementari. Le pezze e i rattoppi sempre pezze e rattoppi sono , anche se fatti con la migliore volontà, e la manutenzione delle nostre strade non ne gioverà a lungo, quando non porterà ad un maggiore degrado del manto stradale(da noi si dice “peggio il tacon del buso”). Meglio interrogarsi, secondo me, sulle ragioni che determinano questo degrado ed incuria, capire quali e quante risorse sono venute meno alle amministrazioni locali, alle scuole, agli ospedali e in favore di quali priorità alternative. Faccio un esempio. Nel 2015 i soldi destinati alle Province per la manutenzione stradale e degli edifici scolastici sono stati dirottati dal Governo per coprire la spesa dei bonus una tantum di 80 euro al mese (chissà se i volontari che si adoperano per tappare le buche hanno usufruito di questo beneficio….me lo auguro per loro!). Le Province tanto dovevano scomparire…..o no! Intanto hanno cessato o ridotto la manutenzione stradale e chiuso quache aula scolastica pericolante Poi si può essere d’accordo oppure no. L’importante è sapere come vanno le cose.
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Cari amici in primis andai dalla Margherita Gatta (assessore ai lavori del comune di Roma)dopo averle inviato una Gmail che chiedeva notizie sulla strategia per il problema buche pericolose a Roma,ma non avendo avuto risposta mi rivolsi allo Stefano Marin che mi promise un intervento su via Pallavicini e via della Magliana che dopo 10 giorni effettuava con la chiusura delle dieci voragini su detta via.Almeno la buona volonta’ e’ stata premiante grazie ancora al Marin, Roberto Maimone.
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