Il “miracolo” della Francigena

l’informazione:      le sette regioni attraversate dalla via francigena hanno firmato, assieme al Ministero per i beni Culturali e Ambientali, un protocollo d’intesa per ottenere, per la antica strada di pellegrinaggio, la qualifica Unesco di Patrimonio dell’Umanità.

 dove:        in Italia     unnamed

 notizia del:   Marzo 2017 tratta dal Corriere della sera

 segnalata da:   Riccardo

commento:   Scrive Alessandro CannavòSi parte. Il lungo cammino inizia oggi: le sette regioni attraversate dalla via Francigena (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Liguria, Toscana e Lazio) firmano un protocollo d’intesa, con la benedizione del Ministero per i beni Culturali e Ambientali . Obiettivo: ottenere per i mille chilometri dell’antica strada di pellegrinaggio la qualifica Unesco di Patrimonio dell’Umanità. La Francigena si aggiungerebbe a pieno titolo ai 51 siti italiani che l’hanno già ottenuta (siamo nel mondo il Paese con più luoghi eletti dall’organismo internazionale). Il percorso è bellissimo e racchiude dal passo del Gran San Bernardo alla tomba di Pietro in Vaticano tutta la varietà paesaggistica e artistica del Belpaese. Ancora lontana dal successo strepitoso del Cammino di Santiago, la via Francigena cresce comunque costantemente in numero di camminatori. Una stima approssimativa parla di poco meno di 50 mila persone nel 2015 con una media di 6 giorni di percorrenza. Da quando fu «riscoperta» in occasione del giubileo del 2000, la Francigena ha creato un fenomeno «dal basso» che ha indotto a creare percorsi mappati, a pubblicare guide dettagliate, ad aprire posti di accoglienza e di ospitalità. Tutto ciò ha destato l’interesse degli enti locali, ora consapevoli delle opportunità che può offrire questa forma di turismo slow. Una microeconomia nelle località toccate dal percorso si è peraltro già messa in moto. Le motivazioni religiose di chi si mette in cammino sono dichiarate solo da un 10% della «popolazione» sulla via. Prevalgono quelle culturali e turistiche anche se la dimensione spirituale è un regalo che dona questa esperienza. Ma un miracolo, la via Francigena lo può fare. Con il protocollo di oggi, ministero, regioni, comuni, altri enti e associazioni locali si impegnano a un lavoro di ricerca e di progettualità comuni, a trovare soluzioni coordinate e condivise per lo sviluppo della via. Insomma, a definire una governance con cui presentarsi in modo credibile alla candidatura Unesco. In un paese litigioso e campanilistico come l’Italia questo gioco di squadra è una bella sfida e può diventare un esempio per altre realtà. Non resta che augurare: buon cammino.

Per approfondimenti link a :

http://www.corriere.it/bello-italia/notizie/francigena-4898eb14-3f75-11e6-83d3-27b43c152609.shtml

http://www.viefrancigene.org/it/

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