Dove: Vaticano
2 gennaio 2019
Segnalata da: Alberto
Fonte: Tutta la stampa e i media nazionali
La notizia: Alla prima udienza generale del nuovo anno, nell’Aula Paolo VI in Vaticano, Papa Francesco ha colpito ancora. Rivolgendosi ai fedeli, ha detto: “Le persone che vanno in chiesa, stanno lì tutti i giorni e poi vivono odiando gli altri e parlando male della gente sono uno scandalo: meglio vivere come un ateo anziché dare una contro-testimonianza dell’essere cristiani”
Commento: Ha suscitato molto clamore, discussioni e polemiche questa affermazione del Santo Padre nell’udienza del 2 gennaio. Ha creato scandalo l’impressione suscitata dalle sue parole, da cui è parso a molti che il papa anteponesse la capacità di fare il bene, da parte di chiunque, a quella di appartenere alla fede cristiana, interpretando un passo del Vangelo in cui Gesù invita a non distinguere tra il bene fatto da chi non crede a quello dei fedeli, poiché Dio avrebbe integrato nella natura umana questa capacità e propensione a perseguire il bene, che prescinde dal credo religioso. Non ho nessuna intenzione di addentrarmi in una discussione teologica, per la quale non posseggo né titolo né competenza. Ma ho solo voluto inserire tra le buone notizie anche questo autorevole messaggio, perché a mio giudizio ha il valore di allargare esplicitamente la prospettiva di salvezza, terrena o ultraterrena che sia, a tutti coloro che operano per il bene del prossimo, senza creare discriminazioni o ostracismi dovuti all’appartenenza formale ad una fede religiosa. Soprattutto se questa fede è solo ostentata nella forma ma non praticata beni suoi fondamenti morali. Francesco, come Gesù, condanna ancora i Farisei, sepolcri imbiancati di fuori ma dentro pieni di ogni lordura, simbolo dell’ipocrisia di chi usa l’appartenenza ad una Chiesa come strumento per conquistare credito e prestigio da parte degli uomini, magari invocando il nome di dio per giustificare guerre o assassinii o per conquistare potere. Allora è meglio essere atei e praticare il bene. Ecco, a me questa rivalutazione della priorità della morale sulla formalità della pratica religiosa è parsa una buona notizia: unisce tutti gli uomini intorno all’invito “fate i buoni”, al di là di ogni differenza di credo, di cultura, di ceto o di luogo di origine. E’ un buon augurio per il Nuovo Anno.
Link:
https://www.ilmessaggero.it/vaticano/papa_francesco_vaticano_atei_ultime_notizie-4204897.html
Assolutamente d’accordo con Francesco: meglio atei che cristiani ipocriti,ma specialmente in questi tempi così difficili……..che Dio ci aiuti!
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