l’informazione: La città modello di Olivetti diventa patrimonio Unesco
dove: la Repubblica
notizia del: 2 luglio 2018
segnalata da: Elvira
commento: Erano dieci anni che Ivrea stava lavorando alla candidatura all’Unesco. Tutto era cominciato nel 2008, anno delle celebrazioni del Centenario della nascita della Società Olivetti. Il Comitato Nazionale costituito appositamente era stato promosso dalla Fondazione Adriano Olivetti in collaborazione con il Comune di Ivrea e il Politecnico di Milano; in quattro anni, ha consolidato la riflessione sul tema della valorizzazione del patrimonio architettonico moderno di Ivrea e ha guidato alla candidatura di Ivrea come “Città Industriale del XX secolo”.
Si tratta di una città produttiva ma regolata da valori sociali, l’industria calata nel tessuto urbano secondo criteri legati alla ricerca della bellezza da condividere con chi contribuisce con il proprio lavoro alla produzione. E quindi una nuova visione anche per i servizi e le abitazioni delle maestranze.
Domenica 1 luglio alle ore 11.30 a Manama capitale del Bahrain il World Heritage Commitee dell’UNESCO ha ufficialmente inserito nelle Lista del Patrimonio Mondiale “Ivrea, città industriale del XX secolo”.
vedi: OLIVETTI PATRIMONIO_UNESCO
approfondimento: La città industriale di Ivrea venne realizzata negli anni tra il 1930 e il 1960 da Adriano Olivetti, secondo un disegno alternativo alle esperienze nazionali e internazionali che si sono attuate durante il XX secolo.
Adriano non è un semplice imprenditore: all’attenzione per l’ sviluppo e l’innovazione tecnologica, unisce la passione per il design industriale. Ma un altro progetto gli sta a cuore: al concetto capitalistico di impresa unisce quello di comunità. Sensibile alle problematiche sociali del lavoro e del rapporto tra azienda e territorio, avvia la costruzione di nuovi stabilimenti e uffici, ma anche di case per dipendenti, mense, asili, servizi sociali. Attorno alla sua figura di imprenditore-intellettuale e alla sua utopia di umanesimo capitalista si raccolgono architetti e urbanisti, letterati e artisti che fanno dell’Olivetti e di Ivrea uno straordinario laboratorio di idee e progetti, solo in parte realizzati. La morte prematura, nel 1960, segna la fine del periodo di innovazione ma questo riconoscimento, avviato da una intuizione della figlia Laura, permetterà la salvaguardia degli edifici e valorizzerà l’attività della Fondazione Olivetti e del Comune di Ivrea. Poter esibire la sigla UNESCO non è soltanto una posizione di prestigio. Permette infatti di moltiplicare i visitatori. Un giusto riconoscimento per figura di Adriano Olivetti non ancora pienamente valorizzata.
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