la notizia: Dal Report Conai, Consorzio Nazionale Imballaggi, risulta che l’Italia nel 2020 in Europa è la seconda dopo la Germania nella raccolta differenziata e nel riciclo. Calano gli imballaggi causa la chiusura dei ristoranti, ma l’emergenza sanitaria ha reso le famiglie più attente. Abbiamo già raggiunto gli obiettivi europei di riciclo fissati al 2025 e il nostro sistema Paese continua a fare scuola.

segnalata da: Elvira tratta da: Repubblica Le Guide di sabato 19 dicembre 2020
approfondimento:
Nei mesi del primo lockdown, molte attività che utilizzavano i materiali di riciclo si sono fermate, ma di pari passo la raccolta differenziata è balzata del 20/25 per cento.
Luca Ruini del Conai osserva: “Con le famiglie in casa e l’atto di gettare l’immondizia che rappresentava una valvola di sfogo, è cresciuta l’attenzione al corretto smaltimento dei rifiuti” che ha riguardato soprattutto la plastica e l’acciaio. L’esperto specifica: “L’impennata improvvisa ha messo in difficoltà i sistemi di raccolta, ma con un’azione concertata tra regolatore e soggetti privati in poco tempo abbiamo rafforzato l’attività dei centri di stoccaggio, evitando così che la crisi sanitaria generasse una crisi dei rifiuti”.
Malgrado la recessione in atto il riciclo ha tenuto e si prevede di chiudere il 2020 con il 71 per cento di avvio a riciclo, contro il 70 per cento del 2019.
Alcuni dati a sostegno di queste affermazioni tratti dal Green Economy Report curato dal Conai: il riciclo degli imballaggi nel corso del 2019 ha consentito di risparmiare quasi 23 terawattora di energia primaria (due più dell’anno precedente), che corrispondono al consumo elettrico medio annuo di 6 milioni di famiglie italiane. Questa attività ha generato benefici diretti per il nostro Paese superiori al miliardo di euro, valore che si raggiunge sommando la materia recuperata grazie al riciclo (402 milioni di euro), l’energia prodotta da recupero energetico (27 milioni) e l’indotto generato dalla filiera (592 milioni).
Non è solo una questione di denaro, ma anche di rispetto dell’ambiente. Infatti, questi risultati hanno evitato l’emissione di oltre 4 milioni e 300mila tonnellate di anidride carbonica, vale a dire quelle generate da circa 10 mila tratte aeree Roma-New York e ritorno.
L’obiettivo del Conai, il Consorzio nazionale composto dagli operatori che si occupano di imballaggi, in partnership con la Fondazione Sviluppo Sostenibile, si pone due sfide: potenziare le tecnologie per il riciclo e incentivare l’eco-design. Come spiega Ruini: “Occorre agire a monte, quindi pensare i prodotti affinché siano nelle condizioni migliori per recuperare il più possibile la materia prima e rimetterla in circolo”.
Questo secondo il principio dell’economia circolare, fondata sul principio che i rifiuti di qualcuno diventano risorse per altri, per cui gli oggetti non arrivano mai a fine vita, ma “rinascono” per altri utilizzi.
link a: https://www.rinnovabili.it/economia-circolare/raccolta-differenziata-conai-italia-2019/
https://www.conai.org/notizie/presentato-il-green-economy-report-del-sistema-conai/
vedi anche:

mi risulta che il rapporto ISPRA 2020 dica che il riciclo di rifiuti urbani nel 2019 in Italia si attesta al 61 % (https://www.isprambiente.gov.it/it/news/ispra-pubblica-il-rapporto-rifuiti-urbani-edizione-2020#:~:text=chilogrammi%20di%20rifiuti.-,Aumenta%20ancora%20la%20raccolta%20differenziata%20nel%202019%3A%20%2B3%2C1,18%2C5%20milioni%20di%20tonnellate.) ancora lontano dal 65 % che era l’obiettivo dell’Europa nel 2012 (vedi https://www.openpolis.it/litalia-e-ancora-lontana-dallobiettivo-sulla-raccolta-differenziata/), però siamo in buona posizione e sulla buona strada. Forse il numero citato da Conai si riferisce al riciclo degli imballaggi, di cui si occupa. Mi sembra però che la sensazione comune sia che durante il lock down imballaggi e plastica siamo aumentati a causa del delivery e degli acquisti online. Siamo stati davvero capaci di riciclare tutto? speriamo.. Gianni
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