La notizia: L’11 maggio, dopo 18 mesi di prigionia, la cooperante milanese Silvia Romano è tornata in Italia, libera dai suoi rapitori somali del gruppo terroristico al-Shabaab, che l’avevano prelevata in un villaggio keniota dove partecipava ad un programma di aiuto ai bambini. Le modalità della liberazione (pagamento di un riscatto da parte dello Stato), l’ostentazione di una sorprendente conversione alla religione islamica da parte della giovane cooperante, la strumentalizzazione propagandistica della vicenda sia da parte del gruppo terroristico che, per altri versi, del governo italiano, hanno scatenato polemiche in tutta Italia che sono scaturite, in alcuni casi estremi, in una vera e propria gogna mediatica nei confronti di Silvia Romano
Dove: Italia, Maggio 2020
Segnalata da: Alberto
Fonte: Tutti i media
Commento: La notizia è stata diffusa con tanto clamore da tutti i mezzi di informazione che potrebbe apparire superfluo riprenderla sulle pagine di questo modesto sito web. Eppure ci è parso giusto riportarla non tanto per divulgarne i contenuti, fin troppo discussi ancora in questi giorni, quanto per sostenere e sancire in modo perentorio un giudizio di valore generale sul fatto: la liberazione di Silvia Romano è una buona notizia! Ospitarla sulle pagine di questo sito, che proprio di buone notizie intende occuparsi, significa attestare che, al di là di ogni controversia e di ogni legittima riserva su aspetti poco convincenti della vicenda, il ritorno alla libertà dell’ostaggio è comunque un fatto altamente positivo, di cui ciascuno dovrebbe, prima di tutto, rallegrarsi. Possiamo dividerci sulle valutazioni relative alla spontaneità della conversione religiosa della ragazza, e certamente possiamo esprimere forti dubbi sulle responsabilità dell’organizzazione che l’ha condotta in quei luoghi sperduti senza assicurarle l’adeguata sicurezza ed esponendola ad una pericolosissima esperienza da cui Silvia è uscita viva per miracolo. Ciò non ci permette, credo, di dubitare della sincerità e della virtuosità della giovane milanese, a cui non è necessario assegnare una patente di eroismo, ma che deve essere comunque difesa dai vili attacchi che gli sciacalli di casa nostra le stanno rivolgendo, ricordandoci e ribadendo che Silvia è prima di tutto una vittima della generosità che ha indotto lei, come molti altri, a rinunciare ai propri agi ed alla propria sicurezza per portare aiuto e amore a gente sconosciuta ma bisognosa nelle zone più derelitte del mondo. Il tempo ci dirà forse verità nascoste e se ,e come, Silvia saprà superare il trauma profondo che il lungo periodo di prigionia le ha inferto, ma a ciò potrà contribuire grandemente l’espressione di solidarietà che sapremo esprimere e tradurre in un abbraccio virtuale affettuoso e caloroso. E tutto questo per far sì che, fino in fondo e per sempre la liberazione di Silva Romano si confermi una BUONA NOTIZIA PER TUTTI.
Commento appropriato che condivido.
Riccardo
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qualche commento su questa notizia: premesso che la liberazione di Silvia è sicuramente una buona notizia mi sembra che ci siano degli aspetti della vicenda che la rendano un pò controversa
1) il fatto che sia stato pagato un riscatto non è certo cosa buona. In pratica si sono dati soldi ad Al-Shaabab,un gruppo terroristico e sanguinario che da anni tiene la Somalia e i suoi abitanti in condizioni terribili. Questi soldi saranno usati per armi,esplosivo e per fare altri morti
2) dovrebbe far riflettere il fatto che la buona volontà e i buoni sentimenti di giovani entusiasti possano,se non fanno i conti con la realtà di queste zone dell’Africa e del mondo e se non sono gestiti in modo realistico e controllato, portare a rischi per se e per gli altri e provocare danni. Penso ci voglia molto più rigore nella selezione degli ambiti dove si possono svolgere queste attività di volontariato.
3) cosa deve fare il governo di un paese civile in queste situazioni,quando ormai la frittata è fatta? Pagare o rifiutarsi di pagare. Dubito ci sia una risposta univoca e sicuramente quelli che con sicumera tranciano giudizi son sempre da prendere con le pinze
4) sicuramente sono felice per Silvia e credo che l’entusiasmo di questi giovani,anche se commettono degli errori, è mille volte più sano dei cinici e odiosi sentimenti dei blogger e degli odiatori seriali che ci appestano da troppo tempo ormai
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il commento precedente è di Gianni
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