Dove: Milano
Novembre 2018
Segnalata da: Alberto
Fonte: la Voce Metropolitana; Afol Metropolitana
La notizia: Dopo l’apertura lo scorso anno dello Sportello Lavoro nel carcere di Opera, si inaugura ora lo Sportello lavoro “Centro per l’impiego” nella Casa circondariale di Milano San Vittore, a seguito del protocollo d’intesa tra Afol Metropolitana e la Casa circondariale di Milano San Vittore, che prevede una serie di azioni di politiche attive del lavoro e di formazione in favore di detenuti e internati. Ad oggi, circa il 30% dei detenuti svolge un’attività lavorativo all’interno dell’istituto. Il nuovo sportello si propone, attraverso l’ausilio di due operatori, di sviluppare un percorso formativo e di supporto socio lavorativo finalizzato a favorire l’integrazione dei detenuti ed internati nel mondo del lavoro. I servizi erogati sono molteplici, tra cui vi è la possibilità di stipulare un patto personalizzato con iniziative e laboratori per il rafforzamento delle competenze nella ricerca attiva di lavoro, la stesura del curriculum vitae, la preparazione per sostenere colloqui di lavoro o iniziative di orientamento, di carattere formativo o di riqualificazione
Commento: L’apertura di questo nuovo servizio costituisce senz’altro una buona notizia per tutti coloro che pensano che gli istituti carcerari non debbano svolgere una funzione punitiva, ma piuttosto favorire il riscatto e la reintegrazione dei detenuti nella società civile, per la quale il pieno inserimento nel mondo del lavoro rappresenta senza dubbio una delle chances di successo più importanti. D’altra parte, mentre non possiamo che plaudire alla lungimiranza della direzione carceraria di San Vittore e di Afol Metropolitana, ci poniamo al contempo l’interrogativo relativo all’attuale limitatezza dei servizi di formazione lavoro che il nostro Paese è in grado di erogare a favore dei disoccupati, soprattutto nel meridione. E’ di questi giorni la discussione sulla consapevolezza che l’attuale inefficienza dei Centri per l’Impiego nel Sud Italia costituisca una forte criticità per l’attuazione delle nuove politiche del Governo sul reddito di cittadinanza, tant’è vero che la manovra finanziaria prevede una stanziamento di 2 miliardi per far fronte a questa problematica. Ma ci vorranno molti anni e verosimilmente molte altre risorse per raggiungere il livello di efficienza e di efficacia che garantiscono già oggi gli analoghi servizi di altri Stati europei, prima fra tutti la Germania, come condizione per gestire un sistema di sussidi simile a quello che il Movimento 5 Stelle intende attivare con il reddito di cittadinanza. Viene da pensare che forse da noi, per ottenere certi supporti, conviene farsi incarcerare….ma anche qui occorre sperare di finire nel posto giusto!
Per approfondimenti sono utili i seguenti link, a cui sono collegate notizie e commenti anche sulle politiche governative relative all’argomento e sull’esperienza tedesca: