Anna segnala un editoriale comparso su “corriere milano“ il 7 gennaio scorso a firma Matteo Speroni :
“il nuovo Piano di governo del territorio (Pgt), in via di adozione in Consiglio comunale, prevede la destinazione alle periferie di almeno la metà dei proventi di urbanizzazione generati in zona 1. Ciò significa un automatico trasferimento di soldi dal centro alle zone decentrate. Si tratta di circa 7 milioni e mezzo di euro l’anno. La cifra, sebbene sia significativa, non comporta una rivoluzione, ma è un segnale forte che afferma un criterio: le aree che producono maggiore ricchezza sono una risorsa per quelle meno favorite, in nome di un più generale principio di equità. Se questo verrà attuato, è necessario prepararsi già al passo successivo: studiare obiettivi e destinazioni, non solo per i grandi progetti avviati o in elaborazione (scali ferroviari e aree verdi, sedi amministrative, ospedali e altro). Le periferie, per non sentirsi isolate, hanno bisogno anche di tanti interventi minori: incentivi per luoghi culturali e di aggregazione per i giovani, circoli per anziani, startup, impianti sportivi di quartiere. Senza dimenticare che in certe zone manca la percezione della sicurezza. Costruire — metaforicamente — ponti tra centro e periferie non è solo una questione di disponibilità economica (necessaria, ovviamente), ma anche di progetti mirati. Chi ha la responsabilità della rigenerazione urbana deve conoscere il territorio, le vie, le piazze, persino i caseggiati, e non deve risparmiarsi la fatica, o la bellezza, di girare di persona la città, strada per strada”.
Ribadisco che mi sembra un bell’esempio, fattivo , di quella necessaria operazione di “redistribuzione” delle risorse di cui tutta la sinistra, e non solo, parla da tempo! Grazie di averlo riportato
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