la notizia: la biennale di Dakar (Senegal) mobilita centinaia di artisti da tutto il mondo e testimonia che anche nel Continente Africano, da noi conosciuto quasi esclusivamente per i suoi problemi, l’arte ha spazio di cittadinanza. Qui proponiamo l’opera (Moving-wooden-joist) di 2 giovani artisti italiani (Marta Fumagalli e Riccardo Pirovano) che è stata realizzata nell’ambito dei progetti speciali di questa manifestazione.
dove: Dakar (Senegal)
segnalata da: Gianni con Marta e Riccardo
fonte: diretta dagli autori
commento: Moving-wooden-joist è un’installazione site specific che si integra nel contesto urbano di Dakar assecondando le abitudini dei fruitori del luogo e riqualificandolo. Si tratta di una struttura organica costituita da centinaia di assi di legno riciclate da pallets che abbraccia un chiosco. Nel caso specifico l’opera funge anche da panchina pubblica per i taxisti in sosta, i venditori ambulanti, i meccanici e pulitori di taxi e i diversi avventori in attesa dei ‘carrapid’.
Moving-wooden-joists è un’opera ‘nomade’ che nasce in un capannone di stoccaggio di legname alle porte di Milano e sbuca sul Boulevard de la Gueule Tapée a Dakar in Senegal, nel cuore del quartiere Médina in uno degli incroci più pulsanti della città: il rond- point rue 6. La storia di questo mucchio di cantinelle di legno in movimento è proiettata nel monitor all’interno del chiosco, come una testimonianza naïf di un viaggio dall’Italia al Senegal attraverso vie periferiche e poco battute.
Moving-wooden-joist è un’opera realizzata per la 13esima Biennale dell’arte africana contemporanea (Dak’art 2018)| L’heure Rouge , nella categoria ‘Projets spéciaux’, all’interno del progetto Urbi dal titolo Mon super kilomètre. Questo lavoro è parte al più ampio progetto Mon super kilomètre, (: https://www.monsuperkilometre.com/#modal-zone-3-artist-cible-60) una galleria a cielo aperto lunga un kilometro sul canal della Gueule Tapée, dove diversi artisti provenienti da tutto il mondo hanno esposto le loro opere e portato ciascuno il proprio messaggio attraverso linguaggi e tecniche differenti.
In Marta e Riccardo l’interazione con l’ambiente avviene tramite un approccio primordiale della materia organica e inorganica. La scelta dei materiali, le loro molteplici possibilità di assemblaggio e composizione si misurano ogni volta con l’instabilità e la mutevolezza delle circostanze.
Approfondimento : vedi REPORT da Dakar
vedi il video del viaggio al seguente link : https://www.youtube.com/watch?v=ORvOO1bNWEo
link a: https://www.monsuperkilometre.com/#modal-zone-3-artist-cible-60
http://www.artribune.com/attualita/2016/05/biennale-senegal-dakar-arte-contemporanea-africa/
Marta e Riccardo, come gli altri artisti partecipanti alla 13esima Biennale dell’arte africana contemporanea (Dak’art 2018) aprono prospettive nuove: l’arte non come reperto museale da visitare, contemplare, ma l’ arte come componente essenziale del quotidiano da vivere. Grazie e bravi complimenti.
Riccardo (omonimo dell’artista)
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